Ogni giorno milioni di utenti passano nel web lasciando impronte e indizi su chi sono, quali sono le loro abitudini e cosa stanno cercando. Imparate a comprendere gli strumenti di web analytics per interpretare i dati utili al vostro business.
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Immaginate di entrare in uno studio, sedervi su una poltrona molto comoda e iniziare a parlare di voi mentre qualcuno annuisce e prende appunti, traendone una corretta, obiettiva e illuminante valutazione. Finalmente potrete avere una visione più chiara e critica del vostro stato, analizzando e soppesando i vostri comportamenti abituali. Con più chiarezza ed obiettività saprete quali atteggiamenti hanno bisogno di un intervento.
Come per le persone, anche il vostro sito web può essere analizzato e, in base ai dati ricavati, è possibile ottenere una serie di informazioni indispensabili per capire il comportamento dei visitatori, le loro abitudini e cosa attira la loro attenzione.
Certo, detto così sembra una cosa semplice. In realtà è un argomento tanto complesso quanto indispensabile da affrontare se si vuole avere un’attività digitale “sana” e performante.
Cerchiamo ora di capire qualcosa in più di questo mondo di numeri e statistiche. Prima di tutto occorre parlare di opportunità. Un tempo era quasi impossibile prevedere il successo di un sito web e dei media digitali in generale. Oggi, grazie a strumenti di analisi, come ad esempio Google Analytics (il più famoso, ma non l’unico), è possibile accedere ad una serie di dati indispensabili per misurare differenti fattori:
- obiettivi prefissati;
- andamento di una campagna promozionale;
- traffico sul sito;
- analisi delle KPI (Key Performance Indicator) più importanti per la propria attività
- calcolo del ROI (Return Of Investiment) legato ai singoli investimenti effettuati.
Naturalmente, come ogni strumento, ha bisogno di qualcuno che sia in grado di configurarlo con cura e soprattutto di interpretarne correttamente i dati. Non sempre i numeri danno risultati da prendere alla lettera, a volte devono essere letti come indicatori che denotano un andamento. Un buon analista deve essere in grado di capire gli utenti fino in fondo, perché soltanto usando informazioni specifiche sulle pagine più visitate e i prodotti più richiesti è possibile mettere in pratica le giuste strategie affinché le persone siano agevolate nella ricerca dei contenuti che più trovano interessanti.
Capita sovente, quando ci si occupa di web analytics, di scoprire che alcuni contenuti ritenuti importanti da un’azienda in realtà non lo siano altrettanto per gli utenti, mentre altri ritenuti scarsamente interessanti abbiano invece un indice di interazione superiore alle aspettative. Pensate a quanto sia importante nell’e-commerce saper interpretare questi dati e quello che può rappresentare in termini di vendite. Spesso si sente dire, da chi ha poca esperienza in questo campo, che il proprio sito sta ottenendo successo perché ha un alto numero di visite. Questo non è sufficiente. Sfruttando con efficienza gli strumenti di web analytics, potranno essere messe in evidenza le criticità e i punti di forza e capire il “tasso di conversione”, ovvero quante visite si tramutano in interazioni concrete, come acquisti, iscrizioni a newsletter, compilazione di form e download di documenti.
Ma ora entriamo un po’ più nello specifico, perché parlando di numeri e soprattutto di analisi, è giusto sottolineare che i numeri non sono tutti uguali: ogni strumento di comunicazione ha le sue regole e di conseguenza usa metri di valutazione differenti. Conoscerle a fondo è assolutamente indispensabile se si vogliono fare valutazioni corrette e comprendere pienamente l’efficacia dello strumento che si sta usando.
Scendendo ancor più nello specifico scopriamo che nella web analytics i valori più importanti di cui tenere conto in un sito sono il numero delle sessioni, i visitatori unici, i contenuti più visiti, la provenienza geografica, la durata della visita, i percorsi di navigazione degli utenti, la provenienza, le parole chiave di ricerca con cui si viene trovati, i link che puntano al sito e il tipo di device utilizzato per la navigazione.
A differenza dei siti, invece, le app sfruttano diversi criteri di analisi. È importante sapere il numero di download, le installazioni/disinstallazioni, i device e le piattaforme utilizzati, le recensioni degli utenti e la loro valutazione. Per i social network occorre tenere conto del numero dei fan e dei loro dati anagrafici, la copertura dei post e il numero di persone raggiunte dal post stesso; inoltre occorre tenere conto delle conversazioni e del livello di coinvolgimento delle persone attraverso i like sui post, i commenti, le condivisioni, i post pubblicati, il numero di click e i contest attivati.
Anche i video hanno le loro regole indispensabili per la web analytics, ovvero il numero di visualizzazioni che ne determina la viralità. Ma anche il numero di iscritti al canale, la stima dei minuti guardati ed altri valori utili ad individuare il coinvolgimento delle persone come: commenti, mi piace, non mi piace, aggiunta tra i preferiti, condivisioni.
Come potete comprendere le variabili sono davvero molteplici. Tenete sempre presente che i numeri possono addirittura diventare il modello di business, il vero valore di uno strumento di comunicazione. Prendiamo ad esempio i siti che vivono solo ed esclusivamente grazie alla pubblicità: il loro valore è dato dal volume di “traffico” e dal proprio bacino di utenti registrati.
La web analytics è una componente essenziale per ogni attività che prevede l’utilizzo di media digitali. In un mondo in continuo movimento diventa indispensabile anticipare le mosse e conoscere perfettamente il proprio target, altrimenti si rischia di passare inosservati.